Nel tempo il sito è stato anche erroneamente rinominata “area ex Nervi”, per via dell’unico fabbricato ancora esistente, risalente agli anni ’50,  che ricorda lontanamente le originali aviorimesse di Orvieto di vent’anni prima progettate appunto dal celebre ingegnere.
Il progetto proposto muove dal recupero di questo esempio di archeologia industriale trasformandolo in albergo, centro congressi e negozi. La sistemazione complessiva dell’intera area è invece risolta con la realizzazione di un porto turistico per 145 posti barca, struttura necessaria per lo sviluppo turistico della Città. A servizio del porto turistico è stata pensata una cortina edilizia destinata a servizi alla nautica, negozi e residenze.